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Come previsto, si sta facendo di tutto per sgonfiare la bolla del “Caso Scommesse”, così chiamato il nuovo fenomeno delle partite legate a operazioni illegali. Al momento, alcuni giocatori hanno patteggiato e, in un modo o nell’altro, nella prossima stagione potranno tornare a giocare come se nulla fosse accaduto. Tuttavia, bisogna considerare che hanno scommesso su siti illegali.
La sensazione è che si stia cercando di replicare quanto accaduto con le partite truccate negli anni precedenti, durante l’inchiesta di Cremona. Alla fine, grazie a quella magica parola chiamata “prescrizione” nella giustizia ordinaria e grazie a una giustizia sportiva fin troppo docile, nessuno, ma proprio nessuno, è stato davvero punito. Sì, è vero, alcuni sono stati colpiti, ma si trattava di pesci piccoli. Dove c’erano pesci grossi da colpire, le acque sono rimaste immobili.
Adesso succede che arrivano i patteggiamenti, secondo alcuni giornalisti sportivi questa operazione blocca le indagini. E’ vero? Non è vero? Intendo dire è vero che se un giocatore patteggia non si va a controllare se ha scommesso sul calcio e magari contro la propria squadra del cuore?
Chissà, magari ha scommesso su chi batte il primo calcio d’angolo oppure ha scommesso se lui viene ammonito o meno? Chissà.
Una cosa è certa: se patteggi, devi portare altri nomi, altrimenti è fuffa. E tra un po’ di tempo, si ricomincia da capo.
Faccio notare una cosa, se è vero che questi giocatori hanno perso tanti soldi, più di quanti ne potevano giocare, chi mi dice che non abbiano truccato le partite per recuperare i soldi?
Il fatto di non aver ancora radiato nessuno può stimolare i calciatori a manipolare le partite.
C’è poi il discorso legato a quella idiozia del decreto dignità e la normativa sulla pubblicità. Un fallimento, come immaginavo gli stessi giocatori di calcio non sanno nemmeno la differenza tra un sito legale e uno illegale, immaginatevi la gente a casa.
E poi ancora: se ogni volta volete salvare tutti in realtà state punendo voi stessi. La radiazione per i calciatori che scommettono è l’unica via per farli smettere.
Chi ci dice poi che un giocatore che ha perso tanti soldi, magari 100.000 euro o magari 10.000.000 di euro con le scommesse sportive illegali, domani poi non sia ricattato da qualche organizzazione come la mafia, la camorra o la ndrangheta? Dopotutto se stati così stupidi di scommettere su siti illegali, dove, a differenza dei siti legali, non esistono limiti di gioco e la gente si può rovinare addirittura scommettendo più soldi di quanti ne ha versati, chi ci dice che non abbiano la tentazione di “rifarsi”?
Magari un rigore, magari un colpo di mano, magari un’ammonizione o, perché no, magari un’espulsione?
Cosa fare per contrastare questo schifo?
- punire davvero
- radiazione
- scommettere su siti illegali dovrebbe diventare un reato penale con detenzione con minimo di 3 anni di carcere
- se recidivi 10 anni di carcere
- permettere una pubblicità sana del gioco legale
Scommettete che così facendo i bambini viziati, e disinformati aggiungo io, smetteranno di giocare su siti illegali?
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