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La vera causa del Covid? Il Calcetto!

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Il titolo di oggi che avevo inserito prima di quello che vedete ora era “Domani sì adesso, no. Poi dice sempre non lo so” che riprende una canzone di Vasco Rossi.

Questa canzone è sull’indecisione di una ragazza indecisa e confusa, mentre lui la vuole amare.

Sostituite la ragazza con l’Italia e Vasco con tutti noi e abbiamo la situazione del Governo Conte.

Di nuovo ieri hanno avuto il coraggio di dire “Escluso nuovo lockdown” e nel mentre hanno rinviato di nuovo il DPCM.

Ancora una volta si vive alla giornata in un’indecisione tipica di questo governo. Come dire “Domani facciamo il DPCM, adesso no” e poi dicono sempre “Non lo so“.

Regole che cambiano dalla mattina alla sera, ora sembra che il nemico pubblico numero 1 sia diventato il calcetto.

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Se blocchiamo il calcetto allora mi sembra ovvio che si bloccherà anche il calcio.

Passo dopo passo sta diventando un nuovo lockdown, ma no guai a dirlo. Siamo quindi in un lockdown mascherato.

Credo che il 90% delle persone che mi leggono abbiamo giocato almeno una volta a calcetto e sapete bene che non è uno sport di contatto. Anzi, i contatti sono fischiati dall’arbitro. Molto diverso dal calcio dove invece attaccante e stopper diventano focosi amanti per 90 minuti.

Se volete potete addirittura leggere questa senza della Cassazione che dice che “Sport che non prevede il contatto fisico tra gli atleti” e più precisamente “Nel gioco del calcio a 5 non è prevista alcuna forma di contatto fisico tra gli antagonisti, trattandosi di gioco compreso nella categoria degli sport a violenza soltanto eventuale.

Ma non si sa, la ragazza è indecisa. Non lo sa. Forse sì, forse no. Boh.

Nel mentre promette niente lockdown, ma poi ipotizza misure sempre più restrittive che vanno proprio in quella direzione. Passo dopo passo. Solo questione di tempo.

Una misura drastica e che potrebbe portare subito benefici è imporre la formazione a distanza per tutte le scuole, ma lì c’è un problema politico. Il M5S dopo aver preso schiaffi su schiaffi dai cittadini italiani all’intero della cabina elettorale, sta cercando qualcosa di cui andare fiero, ma purtroppo non hanno più carte da giocare.

Di Maio dopo la perdita del consenso è stato tolto dal comando del movimento (o ormai dovremmo chiamarlo partito), Crimi non ha l’appeal di un leader, Conte dopo esseri bruciato con la cattiva gestione del lockdown 1 non riesce più a fare le sue belle dirette alle 2 di notte su facebook.

Quindi cosa rimane? Rimane la Azzolina. In bocca al lupo a loro. Anzi, in bocca al lupo a noi cittadini italiani.

Il ministro Azzolina che parla dello 0,037% di studenti contagiati quando in realtà dovrebbe parlare di circa il 10% di incidenza sul totale degli infetti come ho spiegato nel mio articolo ZeroVirgola.

Non sanno più che fare e allora si tergiverza. Domani sì, adesso no.

Reputo la formazione a distanza obbligatoria in tempi di guerra. Sapete quanti sono gli studenti in Italia che potrebbero rimanere a casa senza andare in giro? Circa 8.000.000.

Sì esatto. Otto milioni di studenti su una popolazione di 60.000.000 sono tanti. Lasciarli a casa può essere una soluzione vera, visto che questa è sì una materia che si può fare dare remoto. Certo non sarà perfetta, ma siamo in tempo di guerra ed è meglio che gli studenti rimangano a casa piuttosto che chiudere bar e ristoranti.

La mattina gli autobus, i tram e le metro sono pieni di studenti. Evitare l’assembramento è la regola numero 1, ma a quanto pare per motivi politici ora “si può chiudere tutto, ma non la scuola.”

La politica dovrebbe essere a servizio dei cittadini e non fare i loro interessi politici anche perché le bugie hanno le gambe corte. Il numero di contagi tra oggi e domani supererà probabilmente il record storico di 6.500 e non mi meraviglierei se entro prossima settimana arriveremo ad oltre 10.000.

Nel mentre la soluzione del ministro Speranza, del PD, è dire che “gli altri stanno peggio”. Se in Francia hanno 27.000 contagiati perché dobbiamo preoccuparci?

Lo stesso Speranza allora a cui potremmo allora chiedere come mai blocchiamo il calcetto, e quindi il calcio in Italia, quando in Francia invece si gioca regolarmente proprio con 27.000 persone?

Il PD è in insieme al M5S in questa campagna pro-scuola e sempre il ministro Speranza ha detto “Più scuole, meno calcio“. Annamo bene.

Bene, complimenti. Un bel governo questo PD-M5S e dovremmo stare tutti zitti zitti e buoni buoni mentre continuano a prendere decisioni che reputo fortemente errate?

E cosa dire della loro cattiva comunicazione come gli ZeroVirgola (in realtà circa il 10% di incidenza degli studenti) o “Nessuno perderà posto di lavoro per il CoronaVirus” (in realtà 578.000 posti di lavoro in meno di cui molti dovuti al covid) o “Abbasseremo le tasse” (aumento dal 54,1% al 59,1% di imposizione fiscale alle imprese).

Quindi quando ora mi vengono a dire “Non ci sarà un nuovo lockdown” per quanto mi riguarda il governo Conte ha la stessa credibilità di Renzi che diceva a Letta “stai sereno” e quando diceva agli italiani “se perdo il referendum esco dalla politica” ed invece è ancora lì.

Quindi non scassate la minchia con il calcetto e il calcio. Anzi, se c’è qualcosa sta aiutando i cittadini italiani a superare questo momento è proprio lo sport.

L’Italia deve andare avanti e reputo la scuola a distanza la soluzione migliore.

Dobbiamo continuare a vivere, non bloccateci di nuovo con un lockdown mascherato.

Coraggio Italia. Coraggio Italiani. Piuttosto che morire immobile, meglio morire di te.

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Giulio Giorgetti

Giulio Giorgetti è il fondatore e storico amministratore del sito QuoteScommesseCalcio.com dal 2008 e padre del Betting Exchange in Italia. Autore del libro Quote Scommesse Calcio, il più venduto sulle scommesse sportive. Creatore di Pronostico.it e della sua intelligenza artificiale. Noto per aver dimostrato di essere il miglior pronosticatore al mondo con l'87% di pronostici vincenti, adesso si dedica ad aiutare gli altri a raggiungere i suoi stessi traguardi.

4 commenti

  • 19:00 AFC Utd-Orgryte
    Under 3,5
    Quota: 1.38

    Buongiorno a tutti,
    Giulio, come sempre analisi acuta e divertente al contempo (ma di un riso amaro, ovviamente);
    perfettamente d’accordo sulla didattica a distanza, credo però che il motivo per il quale si insiste sulle scuole aperte sia la dimensione della socializzazione, soprattutto per i più piccoli, nonché la necessità, per i genitori che lavorano, di affidare a qualcuno i figli, a differenza di marzo-inizio maggio quando c’era il lockdown e perciò la maggior parte dei genitori erano a casa.
    Pertanto la didattica a distanza, quantomeno per gli studenti delle elementari e magari anche per qualcuno delle medie, dovrebbe essere accompagnata da un nuovo bonus babysitter.

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