Scommettere su siti illegali è da stupidi, questa è la mia personale opinione. Mi baso sulla mia analisi dei fatti. In Italia le scommesse sportive sono state legalizzate da moltissimi anni e seguono standard di sicurezza altissimi.
L’offerta delle scommesse legali in Italia è la migliore che ci possa essere al mondo. Con l’arrivo dei palinsesti personalizzati nel 2013 tutti i bookmaker hanno avuto la possibilità di offrire agli utenti sia partite di calcio di tutto il mondo, sia mercati che prima non era presenti in Italia.
Stiamo parlando ormai di 10 anni fa. Per non parlare che poi la completa maturazione del mercato delle scommesse in Italia si è avuta nel 2014, con l’arrivo della modalità exchange. Come spiega bene il sito BettingExchange.it infatti si tratta del modo utilizzato dai giocatori professionisti e che sempre più utenti normali sta utilizzando proprio perché permette di avere una migliore esperienza di gioco rispetto alle scommesse tradizionali.
A questo punto la domanda è perché scommettere su siti illegali nel 2023? Beh penso semplicemente per idiozia. Un’idiozia che può derivare principalmente dalla mancanza di informazione o, peggio ancora, dalla disinformazione.
Analizziamo il primo punto. Un utente può giocare su siti illegali potenzialmente perché nemmeno sa che esiste una differenza tra siti legali e illegali. La legge non ammette ignoranza, certo, ma vi assicuro che ad oggi molti non sanno quali sono i siti legali e quali quelli illegali.
Chi mi segue sa la differenza, ma chi segue i fanfaroni della rete di certo no, o peggio ancora, è indotto a violare la legge.
Gli ultimi governi hanno avuto la loro responsabilità ad esempio introducendo il decreto dignità che invece di fare una corretta informazione, ha portato al proibizionismo delle scommesse sportive. Con il paradosso che la pubblicità degli operatori italiani che parlano legalmente le tasse non è possibile, ma poi magari una squadra italiana incontra una straniera che ha sulla maglia proprio la pubblicità dei bookmaker illegali.
In realtà lo Stato italiano mostra degli appositi messaggi quando un utente si connette su siti illegali. A quanto pare però non basta. Esistono quelli che io chiamo fanfaroni che sparano idiozie sin dal 2013-2014 e dicono cose false tipo ad esempio che bisogna scommettere su siti illegali perché hanno maggiore offerta, o nel caso delle scommesse betting exchange, che hanno più liquidità.
Sono tutte falsità. I palinsesti italiani sono i migliori al mondo. All’estero potete trovare al massimo siti che si affiancano a quelli italiani, ma mai riescono a superare la loro offerta. Quindi da questo punto di vista abbiamo siti avanzatissimi. Per quanto concerne poi l’altro discorso sul sito Betting Exchange ho già spiegato 1000 volte che quello che conta non è tanto la liquidità abbinata, ma quella disponibile. Sono cose che però degli ignoranti, o semplicemente dei fanfaroni incalliti, non vogliono capire.
Ci sono persone che hanno interesse a portare la gente su siti illegali per semplice ignoranza oppure per traffici illeciti come la vendita di conti intestati magari ad un cittadino africano. Il tutto per quale motivo? Ignoranza. Semplice. L’utente è circuito ad andare su una piattaforma illegale quando invece la cosa migliore è giocare proprio sui siti legali autorizzati dallo Stato italiano.
Arriviamo poi al discorso dei giocatori, alla rilevazioni di Corona secondo alcuni giocatori avrebbero scommesso. Le indagini sono in corso, quindi lasciamo che la magistratura, ordinaria e sportiva, faccia il suo corso. Se hanno sbagliato che vengano puniti e che sia fatto rispettando il codice.
Certo, le questioni del calcio italiano spesso finiscono nel porta delle nebbie, basti pensare che molte partite che secondo alcuni specialisti risultano con volumi anomali di scommesse, non hanno poi portato a nessun arresto e nessuna penalizzazione.
Questo mettere tutto sotto al tappeto, di sicuro non aiuta né i giocatori, né i normali cittadini. Si ha un senso di inutilità della giustizia sportive e non quando si parla di calcio e naturalmente questo va molto male.
Bisogna educare le persone. Educarle significa che prima di tutto devono sapere che esistono siti legali, che giocare con moderazione è fondamentale, che ci si può divertire in maniera sana con il gioco come succede per qualsiasi altro passatempo.
Se i giocatori non hanno rispettato il regolamento è giusto che siano puniti. Scommettere sulla propria disciplina è vietato ed è giusto che sia così. Un utente mi dice “ma perché un giocatore di Serie A non potrebbe scommettere sul campionato di D?”, beh semplice, c’è un discorso di correlazione. Ci può essere un suo ex compagno di squadra che ora allena o giocare in quella squadra ad esempio.
La domanda adesso è: perché forse alcuni calciatori hanno scommesso su siti illegali? Premesso che deve essere verificato questo discorso, ritorniamo al punto iniziale. Per ignoranza. Un’ignoranza dovuta al fatto che manca una corretta informazione nei media. Il decreto dignità da questo punto di vista è stato tragico. Oltre al fatto, come già ho detto, di questi fanfaroni che girano su Internet, soprattutto sulle reti sociali, che fa disinformazione.
Spero vivamente che Fagioli, Zaniolo e Tonali escano puliti da questa vicenda. Sono giocatori di talento, ma anche se non lo fossero, li vedo come dei ragazzi come tanti che frequentano la rete. Dal 2008 ad oggi mi batto per fare una corretta informazione sul gioco. Scommettere in maniera corretta, con moderazione, intelligenza e siti legali può essere un’esperienza positiva. Dall’altro lato affidarsi a ignoranti e disinformatori può essere invece fatale.
Per questo sarebbe importante cambiare il decreto dignità, permettere la pubblicità dei siti legali di scommesse, informare i cittadini. Quando si parla di ludopatia ci sono infatti due punti di cui tenere conto: il primo è che i giocatori ludopatici sono soprattuto quelli delle slot, che rientrano in una branchia del casinò. Confondere slot con le scommesse sportive è da idioti.
Il secondo punto è che il vero ludopatico è una persona autodistruttiva. Se non si distrugge con le slot lo farà con la droga o l’alcol. Quindi il problema lì è a monte, nella sua testa. A quel punto ha fallito lo Stato e il suo sitema istruttivo.
Bisognerebbe poi obbligare tutti coloro che si occupano di informazione nell’ambito delle scommesse sportive ad avere un sito Internet come facciamo noi ed invece sulle reti sociali ci sono milioni di gruppi gestiti nel migliore dei casi da un fanfarone per arrivare fino alle truffe come ad esempio quelli che promettono si sapere come finirà una partita (il gioco delle tre carte).
Quindi spero che questa vicenda successa ai calciatori italiani porti a capire che bisogna lavorare per una corretta informazione sul gioco. Cambiare il decreto dignità distinguendo tra scommesse sportive e slot, informare i giocatori di giocare con moderazione e solo su siti legali, altrimenti questo discorso che stiamo vedendo in questi giorni ce lo ritroveremo identico nei prossimi anni.
Mi rivolgo a tutti. Qui sul sito QuoteScommessecalcio.com dal 2008 ad oggi sono passati tutti ivi inclusi calciatori professionisti, giornalisti, dirigenti. Quando dico tutti è tutti. Chiunque si sia interessato alle scommesse sportive è passato da qui e noi siamo qui sempre per fare una corretta informazione.
Il problema è rappresentato da quella doppia variabile: decreto dignità che ha ammazzato la promozione del gioco legale e l’anarchia presente sulle reti sociali. Andrebbe fatta una doppia azione per sistemare il primo e fare un repulisti sul secondo.
Come riconoscere un fanfarone? Semplice. Se vi parla che per scommettere su un sito internet serve una VPN e magari addirittura un conto intestato ad un cittadino straniero, siate sicuri che vi sta fregando. Utilizzare una VPN per scommettere è essa stessa un’idiozia.
Scommettete solo su siti legali, con moderazione e intelligenza.
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