Italia. Italiani. Campioni. In tutto.

Buongiorno dal tetto d’Europa!

Ho scritto per diletto le pagelle della partita di ieri sera, se posso le condivido…

Pagelle Italia – Inghilterra, Finale Campionati Europei 2021 (Wembley, Londra)

Donnarumma – 8,5 Incolpevole sul goal del momentaneo vantaggio inglese, ordinaria amministrazione fino al 120’. Monumentale ai rigori quando mettendo i guantoni in faccia a Sancho e Saka scaraventa i 60.000 di Wembley all’inferno.

Di Lorenzo – 7 Alla prima finale di spessore in carriera, probabilmente per l’emozione, si fa infilare da Shaw per la coltellata che al 2′ getta l’intera nazione nello sconforto. Si riprende nei minuti successivi ripetendo le ottime prestazioni delle gare precedenti (non era scontato dato che dalla sua parte aveva Sterling da controllare).

Bonucci – 7,5 L’uomo della provvidenza, al 67′ si fa trovare al posto giusto nel momento giusto, spinge in porta il pallone dell’ 1-1 e manda gli inglesi a sciacquarsi la bocca. In generale partita di carisma e concentrazione.

Chiellini – 8 Una belva, un leone in gabbia affamato, ha il sangue agli occhi e spazza tutto quello che passa dalle sue parti. Kane arretra anche per la marcatura asfissiante del nostro mastino. Al 96′ l’emblema della sua prestazione e dello spirito guerriero di tutta la squadra: su un pallone vagante vicino alla linea laterale, Saka gli passa sotto le gambe e lui lo azzanna al collo trascinandolo per terra evitando una ripartenza sanguinosa e probabilmente la fine del sogno.

Emerson – 7 Voce del verbo “arare”: dal suo lato parte il cross del vantaggio inglese, si riprende alla grande macinando chilometri sulla sinistra, esce stremato al 118′. (Florenzi s.v.)

Barella – 5,5 Il peggiore dei nostri con Immobile, dalla sua parte ci sarebbero le possibilità per tagliare la difesa avversaria, ma sembra non capirci niente fin dal primo minuto, peccato perchè fin qui aveva disputato un buon Europeo. Anche per lui, tuttavia, l’attenuante della giovane età.

Cristante – 7 Entra con la determinazione del veterano, non ha la classe dei compagni di reparto, ma lotta e si sacrifica, suo il colpo di testa che propizia il goal del pareggio azzurro.

Jorghino e Verratti – 9 Inutile girarci intorno, se siamo arrivati fino in fondo giocando il calcio più bello, il merito è prevalentemente loro, salgono in cattedra anche all’università di Wembley e i centrocampisti inglesi non possono che tirare fuori il quaderno e prendere appunti.

Locatelli – 6,5 Entra in un momento delicato della partita, regge bene l’urto emotivo mettendo la sua presenza a servizio della rinnovata diga di metà campo.

Chiesa – 9 Partita pazzesca la sua, un’ira d’iddio, tutti i pericoli vengono dalla sua parte, praticamente da solo manda in psichiatria i tre colossi della retroguardia d’Albione.

Bernardeschi – 7 Entra al posto di Chiesa, non ha il suo passo ma il tocco è da campione, tenta qualche giocata interessante seppur predicando nel deserto. Freddissimo dal dischetto.

Immobile – 4,5 Gli viene chiesto qualcosa che non sa fare, gira a vuoto fino a che Mancini gli fa il piacere di toglierlo dal campo.

Insigne – 6 Non ripete l’ottima prestazione disputata con il Belgio, si sacrifica e corre tanto, purtroppo il fisico lo penalizza in mezzo ai giganti inglesi.

Berardi – 6,5 Poteva far esplodere una nazione intera con quel tiro al volo che sfortunatamente lambisce la traversa. Nel complesso entra con il mordente giusto e soprattutto è glaciale quando apre la lotteria dei rigori mettendo la palla alle spalle di Pickford.

Belotti – 6 Entra nella mischia per permettere alla squadra di stare a galla nel concitato finale, prende ed elargisce botte a destra e a manca, quello doveva fare e quello ha fatto.

Mancini – 10 e Lode Il nostro timoniere, 3 anni fa gli è stato chiesto di ricostruire sulle macerie una nazionale reduce dalla storica mancata qualificazione al mondiale, ce l’ha fatta egregiamente con la classe e l’eleganza che lo caratterizzavano anche da giocatore, ci ha riportato in alto con il bel gioco, la prima volta in assoluto per l’Italia che è sempre stata “catenacciara”. Eroico a fine partita nel trattenere le lacrime davanti alle telecamere Rai mentre gli venivano poste le solite inutili e imbarazzanti domande.