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VAR: Questo non è Calcio!

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Dire che lo avevamo detto è sin troppo facile. Fare previsioni è il nostro talento e sapevamo sin da subito, da quando si parlava di mettere la moviola in campo, che era la soluzione sbagliata per avere un calcio più corretto.

Dal 2010 diciamo quale è la soluzione, il Fuorigioco Elettronico, invece si è deciso senza senso di far partire la Serie A come primo campionato europeo con la VAR, senza magari passare per un anno in Serie B come test. E la situazione che ci si trova ora è quella che ci immaginavamo. Le polemiche da Bar sono state sostituite della polemiche da VAR.
La VAR doveva risolvere problemi e invece ne sta portando molti di più.

Le polemiche rimangono, ma con l’aggravante che ora il gioco si interrompe continuamente.
Questo non è calcio, è il calcio degli avvocati.
Prendiamo Atalanta – Juventus, ci sono stati due situazioni importanti.
Il primo è il goal annullato a Mandzukic per il contrasto tra Lichtsteiner e Gomez 13 secondi prima.

Quello che si vuol dire ora mediaticamente è che è stato corretto annullarlo perché c’era un fallo in precedenza. Si certo, da un punto di vista generale è così. Ma stiamo parlando di calcio. Quante decisioni errate o quanti mezzi falli ci sono in una partita? Tanti. Se si iniziasse ad andare indietro sempre di 13 secondi quanti blocchi del gioco ci sarebbero in una partita che dura circa 100 minuti? Considerando che in un minuto ci sono circa 4 volte 13 secondi, moltiplichiamoli per 90 minuti abbiamo 415 potenziali momenti di blocco del gioco per la VAR.
A questo punto è corretto quello che dice l’ex calciatore Mauro, tanto vale mettere una persona che analizzi tutte queste 415 momenti potenziali di interruzione del gioco.

Perché capiamoci chiaro, se si prendono tutte le azioni da goal e si torna indietro di 13 secondi, si troverà molto spesso una situazione, un contrasto, sul quale sarà possibile discutere se c’è o meno fallo.
Questo è un calcio da avvocati. Quello che si voleva invece introducendo la “tecnologia” era quello di limitare le polemiche e avere un calcio più sano e corretto. Obiettivo raggiunto? Assolutamente no! L’opposto.

Bisogna mettere tra virgolette la parola tecnologia perché la VAR è tutto tranne che tale. Si tratta di una tecnica vecchia di 50 anni che è semplicemente inadeguata per le esigenze del calcio. Questo sport è basato sulla velocità e se si interrompe il gioco per un minuto, per vedere un’azione che era successa prima di 13 secondi dal goal, abbiamo solo una partita spezzettata e niente più.

A questo punto allora si dovrà inserire il gioco effettivo, introdurre due avvocati sulle panchine delle squadre di calcio, e rinominare questo sport in VAR. Non chiamiamolo Calcio. Lo chiameremo VAR.

Anzi lo chiamerete VAR perché di certo ci rifiuteremo di vedere un calcio così. Se volevamo vedere uno sport con continue interruzioni tanto vale vedere il Football Americano con pause così lunghe da metterci la pubblicità dentro.

Vediamo poi il secondo episodio, calcio di rigore a favore della Juventus inizialmente non dato, poi assegnato con la VAR.
Gioco bloccato di nuovo per circa un minuto. Problema risolto? Il rigore c’era? C’è chi dirà di si e c’è chi dirà di no, non è chiaro infatti con quale parte del colpo prenda la palla. Sembra sia spalla, ma dove e dove finisce la spalla? Siamo sicuri che sia così? C’è l’aggravante che il giocatore aumenta il volume vero, ma se aumenta il volume con una partita consentita del corpo allora non è rigore. Anche qui, facciamo entrare gli avvocati nel nuovo calcio, in quello che ormai chiameremo VAR.

Facciamo una pausa di un minuto, facciamo una sosta in bagno mentre parte la pubblicità e poi torniamo a vedere cosa è successo.
Nel frattempo i giocatori hanno perso il ritmo, la squadra avversaria ha recuperato fiato.
Come si fa a piacere un calcio così? Con queste continue interruzioni? Con queste polemiche che invece di diminuire aumentano?

Questo è un calcio che può piacere solo alle televisioni, le partite sono più lunghe, le persone rimangono incollate alla TV e ci sarà più spazio per spot pubblicitari. Siamo tornati al processo di Biscardi, ma invece che del lunedì alla domenica e in diretta. Ci sarà un motivo se trasmissioni come quelle di Biscardi non hanno più funzionato, troppe polemiche. La gente si era stufata. Quello non era calcio.

Bene, adesso che il calcio si chiama VAR le partite potrebbero essere commentate direttamente da Biscardi, a cosa servono quei commentatori in studio? Ah certo, dopotutto quelli sono gli stessi che enfatizzano anche le azioni più inutili, del resto lo sapete come la pensiamo, meglio mettere audio stadio e non sentirli.

Quindi attenzione a tutti, se si continua con questa moviola i problemi saranno sempre maggiori. Sarà sempre di più il calcio degli avvocati a danno di chi ama il calcio.
Fateci un favore però, quando rinominerete il calcio in VAR, azzerate le statistiche.
Non inquinate le statistiche attuali con quelle di questo nuovo sport.

E pensare che la soluzione è semplicissima, togliere la moviola ed inserire il fuorigioco elettronico, aumentare il numero di arbitri sulle linee laterali, magari da 2 a 4 sulle linee orizzontali e altri 2 per ogni area di rigore. Così, il fuorigioco elettronico eliminerà in tempo reale dubbi sui fuorigioco, e il maggior numero di arbitri permetterà di avere delle persone a decidere se c’è un fallo o meno. La miglior tecnologia per decidere un problema di natura soggettiva, rimarrà sempre l’essere umano. Quindi viva gli arbitri.

Ricapitolando la soluzione è:

1) Episodi oggettivi = Fuorigioco Elettronico e Goal line Technology
2) Episodi soggettivi = Arbitri

Semplice. Funzionale. Rapido.

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Giulio Giorgetti

Giulio Giorgetti è il fondatore e storico amministratore del sito QuoteScommesseCalcio.com dal 2008 e padre del Betting Exchange in Italia. Autore del libro Quote Scommesse Calcio, il più venduto sulle scommesse sportive. Creatore di Pronostico.it e della sua intelligenza artificiale. Noto per aver dimostrato di essere il miglior pronosticatore al mondo con l'87% di pronostici vincenti, adesso si dedica ad aiutare gli altri a raggiungere i suoi stessi traguardi.

7 commenti

  • Con il Fuorigioco elettronico impossibile. O c’è fuorigioco o non c’è. Quindi la decisione è sempre la stessa per tutte le partite. Si tratta di un dato oggettivo, quindi gestibile al 100% con la tecnologia. Quella vera. Basti pensare al successo della Goal line Technology, da quando è attiva non ci sono più dubbi se un pallone è entrato o meno in porta. Decisione in tempo reale, zero dubbi, zero polemiche, continuità di gioco.

  • Viene da ridere: un quotidiano sportivo titola che la Var è stata promossa in Atalanta – Juventus. Stranamente, i poteri forti non vedono le cose come le avete viste voi? Un caso ? Io credo di no. La differenza sta che voi ( e noi) vogliamo un calcio bello, pulito e naturale. Altri invece pensano solo al profitto ( vedi vs discorso sugli spot pubblicitari). E se un quotidiano sobilla le masse su un certo modo di pensare, il gioco è fatto, e il popolo bue non ragiona più e si beve qualsiasi cosa…..

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