Migliorare il calcio italiano? Altro che giocare in Australia, prendiamo esempio da Juventus-Roma

Il presidente della Lega Serie A ha lasciato questa dichiarazione in merito a quello che reputo uno scandalo: giocare il campionato italiano in Australia: “‘un sacrificio che chiediamo ai nostri tifosi, credo che lo abbiano compreso. Abbiamo bisogno dei mercati internazionali. Siamo i primi ma tutte le grandi leghe giocheranno almeno una gara all’estero nei prossimi anni. Le leghe americane lo fanno da tempo, il Giro d’Italia partirà dall’Ungheria e si correranno fuori dall’Italia 3 tappe su 21. Noi parliamo dello 0,25%, un sacrificio piccolo per cercare nuovi spettatori e restare tra le prime 4 leghe al mondo”.

Faccio alcune considerazioni personali.

Iniziamo con il dire “Un sacrificio che chiediamo ai tifosi”: Sì, abbiamo compreso che è un grandissimo errore. Di certo arricchisce l’esperienza di coloro che ci andranno, quei dirigenti che si divertiranno ad andare in Australia, mentre migliaia di tifosi del Milan, del Como o anche solo appassionati di calcio non potranno presenziare.

“Abbiamo bisogno dei mercati internazionali”: ebbene i mercati internazionali già ci sono. Negli ultimi due anni sono stato in Russia, Turchia e Giordania. In Russia e Turchia il calcio italiano è seguitissimo. In entrambi i casi, a parte i loro campionati nazionali, c’è proprio la Serie A al primo posto tra quelli stranieri. Nessuna Premier League e nessuna Liga/Bundesliga. Ci siamo noi! Sono riuscito addirittura a vedere la Serie A in Giordania, anche in quel caso è stato più difficile, ma perché in quel caso si vede soprattutto calcio locale e limitrofo. Il calcio italiano è già seguito tanto nel mondo, quello che serve semmai è togliere alcuni difetti storici come ad esempio le perdite di tempo.

“Il Giro d’Italia partirà dall’Ungheria.”: a parte che reputo anche questo un errore, di sicuro il danno del ciclismo in termini numerici è inferiore a quello del calcio. Il ciclismo per sua natura già viaggia nel mondo. Più difficile presenziare fisicamente alle gare di ciclismo rispetto a quelle del calcio. Il ciclismo è visto principalmente in televisione perché non è che ci sono tifosi che regolarmente viaggiano per il mondo per seguirlo. Quindi è un esempio infelice quello che ha fatto De Siervo.

“Tutte le grandi leghe giocheranno almeno una gara all’estero”: che lo facciano, di sicuro saranno criticati anche loro. La Premier League ad esempio nell’estate 2025 ha detto categoricamente che rifiuta di giocare all’estero: Leggi l’articolo di ESPN UK

“Le leghe americane lo fanno da tempo”: infatti la MLS fa schifo. Un campionato di basso livello, sembra un campionato di pensionati e fatto di cartapesta. Dobbiamo prendere ad esempio un modello perdente?

“Parliamo dello 0,25%”: in Italia alcuni fanno così, prima si mette il piede nella porta e poi la si spalanca. In passato sentii in un’inchiesta alcuni dirigenti Serie A (o B) dire qualcosa tipo “E poi lo sai che il temporaneo in Italia è sempre definitivo, vero?”. Quindi si inizia con una partita, poi il prossimo passo saranno giornate intere. Le cose sbagliate vanno troncate sul nascere.

Questa è un’operazione che ricorda un po’ alcuni meccanismi politici attuali, decisioni prese senza tener conto dei cittadini. La scusa è che servirebbe per migliorare visibilità del calcio italiano, ma in realtà la Serie A è già molto presente all’estero. Quello che bisogna migliorare è la qualità. In Italia ci sono troppe partite con pause, falli a ripetizione, giocatori che si buttano per terra, perdite di tempo del portiere, nelle rimesse in gioco, simulazioni. Quello che distrugge il calcio italiano.

C’è poi una mancanza d’identità, squadre fatte solo di giocatori stranieri, si perde il fascino dell’Italia e degli italiani. L’Italia è amata all’estero, ma se metti in campo una squadra che ha giocatori solo stranieri, che cosa c’è d’italiano?

Juventus-Roma di ieri invece è un esempio di bellissima partita di Serie A. Hanno giocato veloci, senza perdite di tempo. Rispetto dell’avversario. Frizioni solo in ambito sportivo e tollerabili. Finalmente una partita di altissimo livello in Serie A. Senza dover andare in Australia. La distanza tra Milano e Perth è di 13.600 km in linea d’area. Per andare ci vogliono dalle 19 alle 25 ore, con 1 o 2 scali. Ipotizziamo quello con uno scalo solo, più veloce, ecco tempi e costi:

Sono dati reali per un viaggio che mi permetta di stare lì l’8 febbraio 2026. Considerando che 4 giorni si perdono per il viaggio ho ipotizzato di partire 5 febbraio e tornare l’11, giusto il tempo di vedere la partita in pratica.

Sono 1.500 euro e 4 giorni persi in aereo della mia vita. Di sicuro non faccio questo viaggio per vedere l’incontro. Avrebbe senso fare questa esperienza se si rimanesse almeno 2 settimane lì. Ora tra viaggio, partita, esperienza, come minimo si spende 4.000 euro a persona. Come minimo, se si vuole una vacanza decente.

Allora la domanda: ma questo serve per far vedere la Serie A agli australiani oppure per far vedere l’Australia agli italiani?

Ultima frase “per restare tra le prime 4 leghe al mondo”: il calcio mondiale è sceso verso il basso. La Premier League stessa ho smesso di vederla con la passione di un tempo, da tanti anni, ormai si è livellata verso il basso. La Liga? Noiosa. Alla fine è proprio la Serie A il campionato migliore. E comunque, quale sarebbe la quarta, la Bundesliga? A parte i tedeschi, sono in pochi a vederla nel mondo. Quindi l’Italia di fatto, senza nemmeno partire, è già tre le prime tre se non addirittura già la prima come interesse. Poi ci sono gli accordi televisivi e su quello invece gli inglesi sono sempre stati bravi a vendere. Senza andare in Australia.

Quindi mettiamola così: La Serie A è già seguita nel mondo. Va migliorata dall’interno, non portandola all’estero.

Vogliamo migliora la Serie A? Si può con:
– eliminando perdite di tempo
– inserendo il fuorigioco elettronico
– togliendo la VAR e mettendo arbitri di rigore che decidono in tempo reale
– rimettere numero stranieri massimo a 3 e considerando europei stranieri

Ecco, così magari avremo un calcio molto più bello. Ma già siamo ai primi posti nel mondo.

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Giulio Giorgetti

Giulio Giorgetti — Fondatore di QuoteScommesseCalcio.com dal 2008, autore del Metodo QSC e creatore di Pronostico.it.

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