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Due sconfitte nelle ultime 43 partite: non è il bilancio di una squadra considerata quasi invincibile, ma della Nazionale Italiana di calcio, a detta dei più da rifondare nella rosa, nello staff tecnico e nelle strutture federali. Certo, per la seconda edizione consecutiva gli Azzurri hanno fallito la qualificazione al Mondiale e la sconfitta contro la Macedonia sarà ricordata come una delle pagine più tristi del calcio italiano, ma proprio perché bisogna rialzarsi è il caso di analizzare la situazione con lucidità.
Il 14 maggio 2018 Roberto Mancini eredita una squadra sfiduciata dopo l’esperienza Ventura e la breve parentesi del traghettatore Di Biagio. L’idea di base è costruire una rosa di nuovo all’altezza delle grandi competizioni, lanciando nel tempo qualche giovane come, tra gli altri, Chiesa, Zaniolo, Kean, Donnarumma, Barella. Pessina e Bastoni. Ne arriveranno altri come Locatelli, Tonali, Raspadori e Scamacca.
I numeri da record dell’Italia di Mancini
La partenza è buona nonostante una sconfitta in amichevole contro la Francia e un’altra contro il Portogallo in Nations League nelle prime cinque partite. L’Italia è però di nuovo protagonista in campo ed è pronta a centrare due obiettivi straordinari: tra il 2018 e il 2021 ottiene il record di 37 partite senza sconfitte, superando il Brasile di Carlos Alberto Parreira e Mario Zagallo, che oltre a vincere la finale di un mondiale contro l’Italia di Sacchi tra il 1993 e il 1996 non ha perso per 35 gare. A 35 si sono fermate anche la Grande Spagna tra il 2007 e il 2009 e l’Algeria tra il 2018 e il 2022.
Nessuno nella storia del calcio ha fatto come l’Italia di Mancini, che ha sublimato questo record con la vittoria degli Europei nella scorsa estate: da Italia-Ucraina (1-1) amichevole giocata il 10 ottobre 2018, a Svizzera-Italia 0-0, dell’8 settembre 2021. Ferran Torres con una doppietta ha poi messo il freno a mano alla macchina azzurra in occasione della sconfitta di Nations League contro la Spagna (2-1).
Gol e statistiche dell’Italia dall’arrivo di Mancini
Poi, la flessione e le occasioni mancate contro Svizzera e Irlanda del Nord per centrare quella che sembrava una qualificazione verso il Qatar ormai alla portata. Il bilancio finora dell’Italia di Mancini panchina è di 31 vittorie, 13 pareggi e 4 sconfitte in 48 partite. Ben 105 gol segnati contro i 26 subiti. Senza esaltarsi sulle glorie passate – perché non partecipare ad un mondiale è gravissimo – vanno segnalate anche 11 vittorie di fila senza subire gol (anche grazie ad uno straordinario Donnarumma) tra il novembre 2020 e il giugno 2021.
Considerando anche quella arrivata contro la Macedonia sono invece solo due le sconfitte nelle ultime 43 partite.
L’Italia a confronto con le grandi squadre del passato
Difficile trovare statistiche simili nella storia. Il Milan degli Invincibili, con Capello in panchina, Baresi e Maldini in difesa e gli olandesi a far danni davanti non ha mai perso nella Serie A 1991/92, ma è considerata una delle squadre più forti di tutti i tempi.
La Juventus di Conte non ha perso dal 22 maggio 2011 al 3 novembre 2012, ma si diceva che giocasse da sola in campionato. Oppure l’Inter post Calciopoli: 17 vittorie di fila in Serie A e 33 gare senza sconfitte. In panchina c’era un allenatore talmente forte da vincere in Serie A, Premier League, Turchia e con la nazionale italiana, ovvero Roberto Mancini.
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